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Unabhängige Musik seit 1986.
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361: ALEXANDER HAWKINS. Togetherness Music For Sixteen Musicians Feat. Evan Parker + Riot Ensemble

Intakt Recording #361/ 2021

Alexander Hawkins: Piano, Composition
Aaron Holloway-Nahum: Conductor
Rachel Musson: Flute, tenor Saxophone
Percy Pursglove: trumpet
James Arben: Flute, Bass Clarinet
Neil Charles: double Bass
Mark Sanders: drums, Percussion
Matthew Wright: electronics Benedict taylor: Viola
Hannah Marshall: Cello

Rec July 30, 2020 at Challow Park studios, oxfordshire, UK by will Biggs.

Ursprünglicher Preis CHF 12.00 - Ursprünglicher Preis CHF 30.00
Ursprünglicher Preis
CHF 30.00
CHF 12.00 - CHF 30.00
Aktueller Preis CHF 30.00
Format: Compact Disc
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With Togetherness Music, British pianist and composer alexander hawkins presents a fascinating musical panorama, a distillation and synthesis of different traditions and influences, reflecting the broad spectrum of an extraordinary musical spirit. released to celebrate hawkins' 40th birthday, this six-movement quasi-orchestral work is an extensive expansion and revision of a piece which originated with a commission from conductor and composer aaron holloway-nahum for the riot ensemble, to feature hawkins and Saxophone icon evan Parker – with whom hawkins has enjoyed a now more than decade-long musical association – as soloists. the new incarnation of the work features the original forces, augmented by additional acoustic improvisers and the electronic wizardry of matthew wright.
whilst the riot ensemble are primarily renowned for their performan- ces of notated contemporary classical music, and Parker is one of the seminal figures in free improvisation and the post-Coltrane jazz continuum, roles shift fluidly throughout this work, creating an entirely distinctive soundworld.
"Collaborations among improvisers and classical musicians can be fraught – a clash of cultures," writes musician James Fei in the comprehensive liner notes. "when it works, however, something unique and in-between becomes possible." Indeed: Togetherness Music shows new musical possibilities. a highly contemporary musical work, which points to the future.

Album Credits

Cover art and graphic design: Jonas schoder
Liner notes: James Fei

Music by Alexander Hawkins (Prs). Rec July 30, 2020 at Challow Park studios, Oxfordshire, UK by Will Biggs. Assistant engineer: James Towler. Mixed and mastered September 2020, London, UK, by Alex Bonney. Produced by alexander hawkins and Intakt records

Customer Reviews

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F
Filipe Freitas
Jazztrail Blog

alexander hawkins
togetherness music (for sixteen musicians)
Intakt Records

"This is one of those rare examples where improvisation-oriented music is brilliantly thought-provoking from start to finish."
Full Review: https://jazztrail.net/blog/alexander-hawkins-togetherness-music-album-review

https://jazztrail.net/best-jazz-albums-2021

R
Richard Williams
The Blue Moment

Richard Williams (The Blue Moment)
NEW RELEASES
1. Masabumi Kikuchi, Hanamichi: The Final Studio Recording (Red Hook)
2. Vijay lyer-Linda May Han Oh-Tyshawn Sorey, Uneasy (ECM)
3. Amir ElSaffar Rivers of Sound, The Other Shore (Outnote)
4. Alexander Hawkins, Togetherness Music: For Sixteen Musicians (Intakt)
5. Miguel Zenón & Luis Perdomo, El Arte Del Bolero (Miel Music)
6. Johnathan Blake, Homeward Bound (Blue Note)
7. Jen Shyu & Jade Tongue, Zero Grasses: Ritual for the Losses (Pi)
8. Xhosa Cole, Know Them, Know Us (Stoney Lane)
9. Tom Rainey Obbligato, Untucked in Hannover (Intakt)
10. John Zorn, Parables (Tzadik).

https://hullworks.net/jazzpoll/21/ballots-08.php

Reviews in Other Languages

G
Gennaro Fucile
Musica Jazz

È un inizio d’anno col botto quello che ci regala Hawkins con un album di grande spessore per concezione ed esecuzione individuale e collettiva, frutto di una doppia commissione. La più consistente e recente per Holloway-Nahum, direttore del Riot Ensemble (corrispondenti ai movimenti I, III e VI), e l’altra per BBC Radio 3 (il secondo movimento). La forma dei brani, eseguiti in diverse occasioni dal vivo, si è modificata nel tempo e questa è la versione definitiva registrata in studio. Il titolo dell’album ne sottolinea l’intento con franchezza: far convivere assieme mondi musicali ancora spesso lontani come quello dell’accademia contemporanea e dell’improvvisazione elettroacustica. L’avvio è di quelli che lasciano senza fiato, perché l’assolo di Parker nel brano d’apertura, Indistinguishable From Magic, è un’ennesima discesa vertiginosa nel maelström sonoro di cui il sassofonista inglese è maestro insuperabile; la sua padronanza della respirazione circolare ha del prodigioso e per molti, tuttora, anche dell’inarrivabile. L’abisso si fa ancor più profondo quando a far da contrappunto appare una legione d’archi spettrale e minacciosa. La scelta di raddoppiare i timbri fatta da Hawkins è di un’efficacia immediatamente palpabile. Si tratta di un brano superbo, che rimanda alle esperienze di Parker con il suo Electroacustic Ensemble. Si raddoppia anche nel successivo Sea No Shore che affida a due solisti il compito di disegnare un improbabile disegno ritmico/ melodico. Il tappeto percussivo di Sanders apre le danze e si rarefà sul finire, mentre la tromba di Pursglove non smette di inseguire un motivo in parte perduto. Il brano è in pratica un duo con il quale nella seconda parte interferisce nuovamente l’ensemble con movenze astratte. È soltanto nel successivo Ensemble Equals Together che Hawkins entra in scena e a sua volta ritorna Parker. Entrambi sono in primo piano ma il vero solista è il Riot Ensemble, che addensa suoni, sprigiona glissandi e ripetizioni di suoni apparentemente caotici. Hawkins si ritaglia uno spazio proprio conducendo un prolungato e baldanzoso assolo in Leaving The Classroom Of A Beloved Teacher, svolto su una linea di basso trascinante quanto basta per fare escursioni sulla tastiera in lungo e largo, andando da Monk a Cecil Taylor. Anche in questo caso il solista subisce una sorta di assalto dall’intero organico, che trascina il pianismo del leader in un gorgo sonoro indistinto. Quanto sia ampio l’orizzonte compositivo di Hawkins ce lo indica l’austero Ecstatic Baobab, con micro variazioni tonali che affondano le loro fragili radici nella «tradizione dell’avanguardia », per così dire, a iniziare da Anton Webern e giungendo agli sperimentatori del secondo dopoguerra. Si chiude con Optimism Of The Will, che azzarda la vera sintesi tra le varie anime del collettivo: un nevrotico connubio di elettronica e basso introducono Pursglove e Sanders, che a loro volta si trascinano dietro prima Parker e il leader, poi l’intero ensemble per una sarabanda a un passo dal deragliamento. Poi tutto si riduce a uno strepitoso duettare tra Parker e Hawkins alla ricerca di un’impossibile conclusione e, scarnificando il suono un po’ alla volta, il duo raggiunge finalmente il silenzio e i nostri applausi.
Fucile
Pubblicata sul numero di febbraio 2021 di Musica Jazz
https://www.musicajazz.it/recensione-alexander-hawkins-togetherness-music/

A
Aldo Del Noce
Sound Contest

ALEXANDER HAWKINS
Togetherness Music (for Sixteen Musicians)
Intakt records CD 361
2021
Dagli esordi del trascorso anno, oltre a riscontrare il mutamento di packaging dell’elvetica Intakt records, peculiarmente abbiamo rilevato l’elevazione del tono progettuale del pianista ed autore britannico Alexander Hawkins.
Già coinvolto nel notevole Convergence quartet, e alla testa dello Alexander Hawkins Ensemble, del quartetto avant-garde co-condotto insieme alla vocalist Elaine Mitchener e co-leader del trio Decoy, ne era stata tra l’altro notata una solida prova in solo (“Iron into Wind”), tra numerose performance di svariato profilo in cui il talentuoso pianista ed autore da Oxford ha persistito, producendosi in progetti differenziati, che non hanno mancato anche orbite italiche (ad esempio le produzioni di nusica.org o alcune formazioni facenti capo a Roberto Ottaviano).
Il presente lavoro contiene nel titolo (“musica dello star insieme”) un riferimento semi-implicito alle stranianti condizioni di isolamento e della grave flessione relazionale del corrente periodo, e lo stesso Hawkins non ha mancato di illustrare le cautele osservate durante le sessioni di registrazione (che nei giorni correnti si danno per ormai banali e scontate), e qui sembra essersi affrancato anche dai “rischi” insiti nella “contaminazione” tra musicisti d’estrazione accademica ed improvvisatori, come focalizzato nelle note, che correttamente enfatizzano il differenziato carattere dei partecipanti, arruolando un quintetto d’archi investito alla performance di partiture contemporanee (il cui nome Riot Ensemble suonerà provocatorio se non estremo) accludendoli ad un ensemble di fisionomia aperta ed apparentabile ad un’orchestra da camera di profilo ‘avant’ – oltre alla special guest starring del veterano sassofonista Evan Parker, a sancire il dialogo e l’intercambio tra distinte (ma non certo separate, o incompatibili) fasce generazionali del Brit-jazz.
A quest’ultimo è affidato saliente protagonismo nella vorticosa apertura in solo di Indistinguishable from Magic in una prova d’emissione circolare per gorghi cromatici, che assume corpo ulteriore con l’ingresso corale di ottoni ed archi, mantenendo un impianto lineare fino alla conclusiva e catartica risoluzione delle tensioni.
Mutamento drastico di soundscape e spirito nella ben differente Sea No Shore, esordiente su un ludico e materico drumming ad introdurre capricciose sortite dei fiati, tratteggiando le movenze di un passaggio elegante, di clima notturno e d’antan; sotto l’assertivo titolo Ensemble Equals Together si disvelano strutturate figurazioni cameristiche, in cui la notevole coesione degli archi e le ineffabili increspature degli ottoni fungono da forza propulsiva e di sostegno verso la fantasmatica e a tratti spettrale tastiera, connotata da rarefatta eleganza da primo Novecento.
Di grottesche movenze l’apertura di Leaving the Classroom of a Beloved Teacher, che punta sugli squilibri dell’impianto, dominato dalle capricciose e dissonanti figurazioni del piano, su cui si coagula il ‘tutti’ orchestrale; notevoli la dilatazione temporale e la rarefazione sonora dell’ineffabile Ecstatic Baobabs, segnata dalle fusioni dinamiche tra gli strumenti ad arco.
Strutturata e danzante, la conclusiva Optimism of the Will investe tra smorzate pulsazioni del contrabbasso e sottile gioco di percussioni ed elettroniche, aprendo su sortite disarticolate e ripartite tra tastiera, tromba e di nuovo il fluviale sax soprano, conducendo senza prevedibilità al compimento di un concentrato masterpiece d’espressione free.
Se dunque del Nostro non ci erano sfuggiti valore e dimensioni d’impegno, la presente “Togetherness Music” ne rappresenta una valorizzazione ulteriore e certa, preziosa non soltanto per la compiuta differenziazione delle sei stanze musicali in cui è articolata, amministrate entro un senso aperto dell’invenzione, partecipativa e non certo cosmetica; e se ad un anno dall’uscita del presente lavoro, è annunciata la pubblicazione di un’ancora nuova formula del pianista e autore (la formazione Mirror Canon in “Break a Vase”) che ne traccia altre diversificate traiettorie, ad indice della inesaurita creatività, ci si può congedare dall’anno trascorso con le medesime impressioni sui primi ascolti di “Togetherness Music”, opera dell’ingegno da candidare (in un 2021 non certo parco di proposte) come uno tra gli album di maggior compimento ed ambizione.

https://www.soundcontest.com/alexander-hawkins-togetherness-music-for-sixteen-musicians/?fbclid=IwAR08_1AIhpSU6tsUJ3neNAxMrGuOEObVCe804PEOxZ94o2G2w-maiiveTTY

B
Ben Taffijn
Draai om je oren

Hawkins liet zich voor 'Togetherness Music', zijn eerste proeve van bekwaamheid als componist, inspireren door Parkers circulaire ademhalingstechniek. Een van de mooiste solo's kenmerkt dan ook het begin van het eerste stuk, 'Indistinguishable From Magic'. En magie is dit, pure magie. De structuur van Parkers solo houdt Hawkins vast in het verdere verloop van het stuk, in de vorm van langzaam voortbewegende klankwolken. En hier wordt de rol van het Riot Ensemble duidelijk, want Hawkins' compositie kent zowel invloeden uit de geïmproviseerde muziek als uit de gecomponeerde. In 'Sea No Shore' valt in dit licht allereerst de prachtige bijdrage van percussionist Mark Sanders op en aansluitend het duet van hem met trompettist Percy Pursglove, die eveneens thuis is in beide muzieksoorten. Hawkins staat bekend om zijn bijzonder brede muzikale interesse. Dat hij in 'Ensembe Equals Together' uitgebreid citeert uit de wereld van de swing en de musicals behoeft dan ook niet te verbazen. Mooi hoe hij dit combineert met meer eigentijdse, abstracte klanken en dit stuk verderop volledig laat ontsporen. Prachtige stijlcitaten ook in 'Leaving The Classroom Of A Beloved Teacher', met een hoofdrol voor pianist Hawkins. Tot slot wil ik hier nog even stil staan bij 'Optimism Of The Will' en dan vooral vanwege het samenspel tussen Sanders en bassist Neil Charles, de opmaat tot een mooi ritmische passage, waarin we ook nog Pursglove horen schitteren.

https://draaiomjeoren.blogspot.com/search?q=togethernes

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