Dalla label svizzera Intakt provengono sempre proposte interessanti, che ci forniscono un significativo spaccato della ricerca jazzistica europea. Pur facendo i conti con i clichè di riferimento (l'avanguardia degli anni '70), si impongono modalità di grande spessore espressivo.
Il secondo CD ci fa conoscere un ottimo trio, non ancora sotto i meritati riflettori del grande pubblico. Ne è leader il sassofonista austriaco Harry Sokal, apprezzato collaboratore di Art Farmer e della Vienna Art Orchestra. Da questo ensemble viene ripresa una concezione elastica ed indeterminata del fare musica, libera da etichette.
In primo piano assoli grintosi, che traducono le influenze funky del gruppo in una vivace esuberanza ritmica, lontana dalle dominati allusioni hard-boppistiche di oggi. La personalità del trio è tale da potersi permettere di entrare nell'orbita del bop ("Chamber's Room") con una buona dose di irriverenza. Ed anche negli episodi più fusion si crea una ibridazione palpitante, in grado di coinvolgere l'emotività dell'ascoltatore. C'è tanto groove, magnificamente rinverdito dalla gustosa teatralità surreale del jazz nord-europeo. Nelle dieci tracce si ritrovano condensate alcune caratteristiche peculiari del jazz: originalità, verve, personalizzazione sonora.
https://www.allaboutjazz.com/novita-dalla-intakt--irene-schweizer-jurg-wickihalder-spring-harry-sokal-heiry-kanzig-martin-valihora-depart-trio-refire-by-maurizio-zerbo