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Unabhängige Musik seit 1986.
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283: JIM BLACK. Malamute

Intakt Recording #283/ 2017

Óskar Guðjónsson: Saxophone
Chris Tordini: E-Bass
Elias Stemeseder: Keyboards, Electronics
Jim Black: Drums, Composition


Ursprünglicher Preis CHF 12.00 - Ursprünglicher Preis CHF 30.00
Ursprünglicher Preis
CHF 30.00
CHF 12.00 - CHF 30.00
Aktueller Preis CHF 30.00
Format: Compact Disc
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Der rastlose Rhythmus-Virtuose Jim Black präsentiert im Anschluss an sein Intakt-Debüt 'The Constant' im Trio sein neues Quartett Malamute mit Óskar Guỗjónsson, Elias Stemeseder und Chris Tordini. Angetrieben von einer kraftvollen Dynamik vereinen die rhythmisch und melodisch vertrackten Songs Melancholie mit expressiver Exaltiertheit. Innerhalb der 13 kurzgehaltenen Stücken vibriert eine Unberechenbarkeit in Form rasch wechselnder Klangtexturen mit, wobei abrupte Umbrüche in eine glückvolle Gleichzeitigkeit des Verschiedenen überführt werden. Jim Blacks Malamute ist ein pulsierender musikalischer Organismus, der sich von der Idee der Simultanität vermeintlicher Gegensätzlichkeiten nährt. Im Minutentakt ändert sich die Musik jeweils komplett und generiert dergestalt einen überraschungsreichen Sog des Unerwarteten.

Album Credits

Cover art: Heike Liss/ Jonas Schoder
Graphic design: Jonas Schoder
Liner notes: Florian Keller
Photos: Henry Vagrant, Heinz Bayer

All compositions by Jim Black – Strufa Music (BMI). Session produced, recorded, and mixed by Amandine Pras at Water Music, NJ on March 25/26, 2016 and August 20/21, 2016. Mastered by Alan Silverman, Arf! Productions.
CD produced by Intakt Records, Patrik Landolt.

Customer Reviews

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D
Dave Sumner
Bird is the Worm

There’s a magnetic charm to the way Malamute simultaneously sighs and growls out a melody. The quartet of drummer Jim Black, saxophonist Óskar Guðjónsson, bassist Chris Tordini and keyboardist Elias Stemeseder mesh ambient Icelandic jazz and blunt NYC edge into the same expressions, and the tonal contrast carries equal weight to their fascinating complementary interactions. The ratio of each aspect shifts back and forth within the span of a song, and often quite dramatically. Healthy infusions of electronic effects and samples bolster the organic instrumentation, and how they jostle for position is especially fun. Nothing simple about this music, but the quartet’s delivery sure gives that impression. Connections made easy.

https://www.birdistheworm.com/the-round-up-what-went-unseen/

V
Vic Albani
All About Jazz Blog

Sembra che il signor Jim Black non sbagli praticamente mai un solo colpo. Il batterista di Seattle, dai primordi accanto a nomi faro quali quelli di Tim Berne, Ned Rothenberg o Dave Douglas e poi alle personali esperienze seminali di Pachora e AlasNoAxis è cresciuto come poche altre figure che nobilitano il movimento musicale del jazz contemporaneo.

Malamute è l'ultima proiezione del nostro, ponderata dopo una lunga stagione di concerti e entrata dunque in studio ben carburata e con le idee molto chiare sul "cosa fare." La scelta di Black, qui accanto all'ormai fido e straordinario pianista austriaco Elias Stemeseder, il sassofonista islandese Oskar Gudjonsson (ben conosciuto per le belle scorribande sonore con Skuli Sverrisson) e il "rising artist" Chris Tordini al basso elettrico, già accanto a Greg Osby, Andrew D'Angelo, Erik Friedlander e Chris Speed, è in linea con la sua consueta intelligenza musicale. Linee strutturali decisamente atipiche, spesso lente e cadenzate, unite grazie ad un'attenta chimica e donate all'ascoltatore in uno splendido distillato di ricombinazioni sonore di rara bellezza. Basata su un'idea di "modern mix," l'architettura che governa il progetto è capace di offrire piani prospettici che sembrano mutare di minuto in minuto, arricchendo il tutto con profondità e spessore.

Di chiaro intento espressivo, le tredici composizioni di questo nuovo lavoro discografico mostrano innanzitutto la completezza stilistica e formale raggiunta da Black nei territori della scena "progressive" attuale. Malamute è una sorta di unico patchwork sonoro, di sperimentali groove rock e di splendide proiezioni di sviluppo tematico. Il leader è poi sempre più a suo agio nell'elaborazione elettronica, riuscendo a riempire con l'aiuto del sempre più essenziale Stemeseder, i contrasti ritmici di progressioni musicali molto personali, utilizzando una vasta gamma di scelte tonali fuori dai canoni, di chiara brillantezza e bellezza.

In breve, un lavoro di trascendentale creatività e di notevole ricchezza dimensionale. Impossibile non restarne colpiti, esattamente con lo stesso moto di stupore causato dall'estrema peculiarità della razza di cani esquimesi dell'Alaska, dalla quale il progetto prende nome e ben conosciuta per la rara capacità di condividere la propria esistenza con il gruppo con il quale condivide anche temporaneamente la strada. In breve quasi un sinonimo di capacità di "vivere un gruppo." Cosa che, per nostra fortuna, Black fa sistematicamente da sempre come pochi altri musicisti moderni.

https://www.allaboutjazz.com/malamute-jim-black-oskar-gudjonsson-elias-stemeseder-chris-tordini-intakt-records-review-by-vic-albani

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