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Independent music since 1986.
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283: JIM BLACK. Malamute

Intakt Recording #283/ 2017

Óskar Guðjónsson: Saxophone
Chris Tordini: E-Bass
Elias Stemeseder: Keyboards, Electronics
Jim Black: Drums, Composition

Recorded at Water Music, NJ on March 25/26, 2016 and August 20/21, 2016.

Original price CHF 12.00 - Original price CHF 30.00
Original price
CHF 30.00
CHF 12.00 - CHF 30.00
Current price CHF 30.00
Format: Compact Disc
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Malamute is Jim Black’s latest gathering of like-minded musical souls. The band toured Europe for the first time in May 2015 performing sketches of the music to be, experimenting with different ways songs and structures could be recombined to reflect on each of their musical voices, distilling a band sound from their chemistry.

One year later Malamute went into the studio with new compositions and arrangements recording their debut album. Based upon the idea of mix tapes and playlists, the music changes every few minutes, a sort of “short attention span” approach to improvisation and composition that keeps the listener engaged there it was time to form a band together.”

Album Credits

Cover art: Heike Liss/ Jonas Schoder
Graphic design: Jonas Schoder
Liner notes: Florian Keller
Photos: Henry Vagrant, Heinz Bayer

All compositions by Jim Black – Strufa Music (BMI). Session produced, recorded, and mixed by Amandine Pras at Water Music, NJ on March 25/26, 2016 and August 20/21, 2016. Mastered by Alan Silverman, Arf! Productions.
CD produced by Intakt Records, Patrik Landolt.

Customer Reviews

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D
Dave Sumner
Bird is the Worm

There’s a magnetic charm to the way Malamute simultaneously sighs and growls out a melody. The quartet of drummer Jim Black, saxophonist Óskar Guðjónsson, bassist Chris Tordini and keyboardist Elias Stemeseder mesh ambient Icelandic jazz and blunt NYC edge into the same expressions, and the tonal contrast carries equal weight to their fascinating complementary interactions. The ratio of each aspect shifts back and forth within the span of a song, and often quite dramatically. Healthy infusions of electronic effects and samples bolster the organic instrumentation, and how they jostle for position is especially fun. Nothing simple about this music, but the quartet’s delivery sure gives that impression. Connections made easy.

https://www.birdistheworm.com/the-round-up-what-went-unseen/

V
Vic Albani
All About Jazz Blog

Sembra che il signor Jim Black non sbagli praticamente mai un solo colpo. Il batterista di Seattle, dai primordi accanto a nomi faro quali quelli di Tim Berne, Ned Rothenberg o Dave Douglas e poi alle personali esperienze seminali di Pachora e AlasNoAxis è cresciuto come poche altre figure che nobilitano il movimento musicale del jazz contemporaneo.

Malamute è l'ultima proiezione del nostro, ponderata dopo una lunga stagione di concerti e entrata dunque in studio ben carburata e con le idee molto chiare sul "cosa fare." La scelta di Black, qui accanto all'ormai fido e straordinario pianista austriaco Elias Stemeseder, il sassofonista islandese Oskar Gudjonsson (ben conosciuto per le belle scorribande sonore con Skuli Sverrisson) e il "rising artist" Chris Tordini al basso elettrico, già accanto a Greg Osby, Andrew D'Angelo, Erik Friedlander e Chris Speed, è in linea con la sua consueta intelligenza musicale. Linee strutturali decisamente atipiche, spesso lente e cadenzate, unite grazie ad un'attenta chimica e donate all'ascoltatore in uno splendido distillato di ricombinazioni sonore di rara bellezza. Basata su un'idea di "modern mix," l'architettura che governa il progetto è capace di offrire piani prospettici che sembrano mutare di minuto in minuto, arricchendo il tutto con profondità e spessore.

Di chiaro intento espressivo, le tredici composizioni di questo nuovo lavoro discografico mostrano innanzitutto la completezza stilistica e formale raggiunta da Black nei territori della scena "progressive" attuale. Malamute è una sorta di unico patchwork sonoro, di sperimentali groove rock e di splendide proiezioni di sviluppo tematico. Il leader è poi sempre più a suo agio nell'elaborazione elettronica, riuscendo a riempire con l'aiuto del sempre più essenziale Stemeseder, i contrasti ritmici di progressioni musicali molto personali, utilizzando una vasta gamma di scelte tonali fuori dai canoni, di chiara brillantezza e bellezza.

In breve, un lavoro di trascendentale creatività e di notevole ricchezza dimensionale. Impossibile non restarne colpiti, esattamente con lo stesso moto di stupore causato dall'estrema peculiarità della razza di cani esquimesi dell'Alaska, dalla quale il progetto prende nome e ben conosciuta per la rara capacità di condividere la propria esistenza con il gruppo con il quale condivide anche temporaneamente la strada. In breve quasi un sinonimo di capacità di "vivere un gruppo." Cosa che, per nostra fortuna, Black fa sistematicamente da sempre come pochi altri musicisti moderni.

https://www.allaboutjazz.com/malamute-jim-black-oskar-gudjonsson-elias-stemeseder-chris-tordini-intakt-records-review-by-vic-albani

// SCRAMBLED //