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Independent music since 1986.
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(A)tonal Adventures: A Chronicle of Intakt Records by Patrik Landolt - E-Book

A Chronicle of Intakt Records by Patrik Landolt

37 years of jazz history. The Zurich label Intakt Records reflects musical and social developments and presents counter-worlds. As early as the 1980s, female jazz musicians brought their feminist protest to the stage. Louis Moholo and Irène Schweizer played drums and piano for the liberation of South Africa. Patrik Landolt, the founder of Intakt Records, visited pianist Cecil Taylor and guitarist Elliott Sharp in New York, when the Twin Towers were attacked. His chronicle of music production describes the adventures of Intakt Records, tells of the stubborn struggle for the survival of a creative minority culture – and also of the luck of being out in the open with this music. A new generation has been running the jazz label since 2022.

In this English translation, Florian Keller from the Intakt team adds an epilogue to the chronicle.

Publisher: Versus Verlag AG, Zurich, Switzerland

Publishing year: 2025
Translated from the German (published in 2022) 

Graphic design: Jonas Schoder

Printed in Germany by cpi-print.de

 

Original price CHF 25.00 - Original price CHF 25.00
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Current price CHF 25.00

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Marco Paolucci
Kathodik Webzine

Interessante scoperta questo agile libretto dal formato atipico, in cui la storia della label discografica zurighese Intakt Records viene raccontata dal fondatore Patrik Landolt, dalla nascita nel 1984 fino al ritiro di Landolt per pensionamento a fine 2021. Il modo di raccontare tanta musica e tanti incontri è in 121 capitoletti dove vengono riassunti i fatti salienti che hanno contraddistinto la storia di questa importante realtà dedita alla produzione e alla diffusione della musica improvvisata sul finire del ‘900. Landolt racconta tutto il mondo che gira intorno alla label, la gestione quotidiana, la ricerca di fondi per le produzioni, le dinamiche aziendali, le relazioni umane e artistiche che in questi anni si sono create e consolidate. La Intakt a fine degli anni ’80 e ’90 è stata estremamente ricettiva e attenta a quello che si muoveva in campo europeo per l’improvvisazione, dando spazio tra gli altri ad importanti artisti europei tra cui Barry Guy, Evan Parker, Paul Lovens, Joëlle Leandre, Alexander von Schlippenbach, Fred Frith, ad artisti svizzeri come Irène Schweizer, afroamericani come Cecil Taylor, Alla fine del volumetto 388 copertine che illustrano la produzione della label fino al 2022, anno dell’edizione in tedesco, a cui ora si aggiunge questa in inglese, sempre della Versus Verlag.
La postfazione è affidata a Florian Keller, colui che ha preso le redini della direzione della Intakt che afferma la volontà di continuare a raccontare il presente improvvisativo musicale attraverso le produzioni che si continuano ad affastellare.
Considerando che al momento in cui scrivo le produzioni della Intakt Records si aggirano sulle 440 si può tranquillamente dichiarare che la label è in ottima forma, e questo documento rappresenta un’ottimo viatico librario-sonoro da avere. Nel mio caso ho già pronta una lista di titoli da richiedere al mio negozio di dischi di fiducia. Voi fate lo stesso, cercate il libro e createvi una vostra lista di ascolti. Non rimarrete delusi

https://www.kathodik.org/2025/08/22/patrik-landolt-atonal-adventures-37-years-of-music-production-in-times-of-new-complexity-and-creative-depth/?_gl=1*14i9d4h*_ga*MTI3MDY4NTQ5NC4xNzU1ODU0NjM5*_up*MQ..

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Interessante scoperta questo agile libretto dal formato atipico, in cui la storia della label discografica zurighese Intakt Records viene raccontata dal fondatore Patrik Landolt, dalla nascita nel 1984 fino al ritiro di Landolt per pensionamento a fine 2021. Il modo di raccontare tanta musica e tanti incontri è in 121 capitoletti dove vengono riassunti i fatti salienti che hanno contraddistinto la storia di questa importante realtà dedita alla produzione e alla diffusione della musica improvvisata sul finire del ‘900. Landolt racconta tutto il mondo che gira intorno alla label, la gestione quotidiana, la ricerca di fondi per le produzioni, le dinamiche aziendali, le relazioni umane e artistiche che in questi anni si sono create e consolidate. La Intakt a fine degli anni ’80 e ’90 è stata estremamente ricettiva e attenta a quello che si muoveva in campo europeo per l’improvvisazione, dando spazio tra gli altri ad importanti artisti europei tra cui Barry Guy, Evan Parker, Paul Lovens, Joëlle Leandre, Alexander von Schlippenbach, Fred Frith, ad artisti svizzeri come Irène Schweizer, afroamericani come Cecil Taylor, Alla fine del volumetto 388 copertine che illustrano la produzione della label fino al 2022, anno dell’edizione in tedesco, a cui ora si aggiunge questa in inglese, sempre della Versus Verlag.
La postfazione è affidata a Florian Keller, colui che ha preso le redini della direzione della Intakt che afferma la volontà di continuare a raccontare il presente improvvisativo musicale attraverso le produzioni che si continuano ad affastellare.
Considerando che al momento in cui scrivo le produzioni della Intakt Records si aggirano sulle 440 si può tranquillamente dichiarare che la label è in ottima forma, e questo documento rappresenta un’ottimo viatico librario-sonoro da avere. Nel mio caso ho già pronta una lista di titoli da richiedere al mio negozio di dischi di fiducia. Voi fate lo stesso, cercate il libro e createvi una vostra lista di ascolti. Non rimarrete delusi

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